Opera di B. Croce del 1913, ristampa di
Ciò che è vivo e ciò che è morto nella filosofia
di Hegel (1907). Croce individua il limite hegeliano nella negazione dei
nessi di opposizione e distinzione della realtà spirituale. Nel
disconoscimento di tale fondamentale presupposto, Croce identifica l'errore di
Hegel, teorizzatore di una filosofia della storia in sostituzione della
storiografia, scienza concreta.